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30 Luglio 2018
DIARIO DI VIAGGIO
Salve
Popolo di Hakuna Matata!
All'asilo
di Mapogoro ci stupisce vedere i bambini, 79 e una sola maestra,
seduti sulla sabbia fuori dall'aula... stanno imparando le vocali e
le sillabe scrivendo direttamente sulla sabbia e solo successivamente
scriveranno sul quaderno...farlo da subito sarebbe uno spreco: dove
trovare tutti i quaderni e le matite necessarie!?
Un
proverbio africano dice che: "il cammino attraverso la foresta
non è lungo se si ama la persona che si va a trovare". La
distanza dalla missione di Kitanewa a quella di Migoli è di circa
200 km. È a Migoli che, circa venti anni fa, è iniziato "l'amore
per l'Africa"... qui ci sono amicizie e conoscenze maturate
negli anni. Tutto ciò che è stato realizzato qui, dice un'insegna
all'ingresso della missione, è "dono della misericordia di
Dio"; vedere però alcune strutture andare in rovina, per una
mancata semplice manutenzione periodica, fa un po' male ma come
scrive una del gruppo, nel suo diario: ...la missione è come la
Chiesa...non sono le chiese di mattoni che hanno valore ma le persone
che "fanno la Chiesa"; allo stesso modo, non è la missione
intesa come edifici la vera missione, ma ciò che è "stato
seminato" nei cuori della gente che di sicuro porta frutto a suo
tempo perché la crescita dipende solo dalla cura di Dio.
Ultima
domenica in missione...annuale Festa del Ringraziamento: in questa
celebrazione ognuno ringrazia il Signore per i benefici ricevuti
durante l'anno...qui è viva ancora la "convinzione biblica"
di ciò che dice S.Paolo: "Che cosa mai possiedi che tu non
abbia ricevuto? E se l'hai ricevuto, perché te ne vanti come non
l'avessi ricevuto?" Ci viene incontro il brano biblico di questa
domenica dei "cinque pani e due pesci"... poco per sfamare
anche un solo uomo, tanto nelle mani di Dio che fa del nostro poco,
donato con gioia, grandi cose. Al momento dell'offertorio, la festa
diventa tripudio, il canto unanime e festoso di lode, unito alle
tipiche "urla" dei Masai, fa da cornice alla gente che in
processione ordinata si reca all'altare per donare quello che ha e
può dare: enormi sacchi di riso o di mais, galline, pecore, stecche
di sapone, canne da zucchero...congrue offerte di denaro....la
"decima" di quanto guadagnato durante l'anno. È povera,
veramente povera, ma è felice e sa donare con gioia. Di questa
felicità possiamo godere anche noi, che poveri non siamo, se capaci
di farci "poveri in Spirito" vivendo la nostra ricchezza
con sobrietà e spirito di condivisione: è donando infatti, che ci
facciamo anche noi "più poveri" così da essere
compartecipi con i poveri.
Con
il racconto di questi tre episodi la nostra esperienza in missione
volge al termine. Domani inizieremo il viaggio di ritorno in jeep che
ci porterà verso la capitale, dove ci attende l'aereo per il rientro
in terra sicula!
A
risentirci alla prossima esperienza!