Diario di viaggio 6 Agosto 2017 - Hakuna Matata

Salve Popolo di Hakuna Matata!
La cosa che colpisce della Santa Messa, che sia quella feriale, solo con il piccolo gruppo delle ragazze della scuola di cucito o quella al dispensario di Mauninga con le 5 suore che vi abitano, o quella domenicale nei villaggi, è che il canto è sempre qualcosa di armonioso... polifonico che rende paradisiaco il momento, come un vero incontro con il Divino!

Il guardiano notturno della missione ha chiesto a P. Salvatore di non dargli stipendio, ma cibo per sfamare i suoi sette figli, alcuni dei quali avuti da
una precedente moglie morta. La mente del missionario, mentre ci racconta di questa richiesta, va allo spreco di tanti nostri pranzi di occasione, in cui il cibo viene letteralmente buttato nella spazzatura, o a quello di tanti centri commerciali...

Isanga, da Kitanewa, dista circa 45 minuti. Dopo circa 20 minuti di strada in terra battuta, ci immettiamo tra i sentieri ingobbiti della savana, in cui, a noi profani della zona, è impossibile orientarci se non grazie ad un autista del luogo o seguendo le tracce di qualche bicicletta passata poco prima da lì! In questo villaggio abbiamo celebrato il "Giorno del Signore" con la celebrazione Eucaristica e il pranzo, a base di riso, carne in brodo, fagioli e verdura. Durante il periodo intenso delle piogge (circa tre mesi l'anno), i suoi abitanti rimangono quasi isolati perché l'unico punto di accesso carrabile alla zona è il letto di un fiume, attualmente secco, ma che mostra i resti scolpiti della furia delle acque torrenziali!
A risentirci al prossimo collegamento!